Il Nerium Oleander o semplicemente Oleandro, è una pianta che sicuramente conosci. Viene spesso utilizzata come arbusto ornamentale perchè ha la caratteristica di fiorire tutto l’anno.
L’utilizzo in ambito survival ci viene suggerito proprio dal nome in quanto “nerium” deriva dal greco “acqua fresca” ed infatti questa è una pianta che indica la presenza di acqua.
Per il resto, non farti sedurre dai suoi fiori.
L’Oleandro è una pianta la cui tossicità è conosciuta dall’antichità sia per gli animali che se ne cibavano sia per l’acqua in cui possono trovarsi a macerare i fiori.
Sono diverse le sostanze velenose attive in tutte le parti della pianta, anche secca: fiori, foglie, semi, corteccia, fusto etc.
L’alcaloide tossico prende il nome di oleandrina ed è presente anche nel fusto della pianta la quale, raggiungendo anche dimensioni raguardevoli può indurre qualcuno ad utilizzare la sua legna per scaldarsi o nei casi peggiori, per cuocere del cibo.
L’intossicazione da fumo o ingestione di qualsiasi parte della pianta di oleandro è potenzialmente letale.
Pare che alcuni soldati dell’armata di Napoleone, impegnati nelle campagne militari in Italia, durante una pausa arrostirono della carne su un fuoco utilizzando legna di oleandro che li uccise tutti.
Anche lumache che abbiano ingerito parte delle foglie di un oleandro risultano tossiche per l’uomo anche dopo cottura.
La letteratura scientifica include come tossico il latte munto da animali che si siano cibati delle foglie o dei fiori di oleandro, compreso il miele delle api che abbiano colonizzato il fiore di questa pianta.
Uno dei primi sintomi rilevabili dall’avvelenamento da oleandrina è grave tachicardia accompagnata da affanno che può già causare la morte in soggetti cardiopatici.
Altri disturbi sono a carico dell’apparato gastrointestinale.
Altri sintomi, causati anche dall’ingestione di cibo contaminato sono il vomito, il bruciore di stomaco che può condurre a ulcera gastrica con relativo sanguinamento della mucosa interna.
Altri danni importanti sono a carico del sistema nervoso centrale, con convulsioni e nei casi gravi persino con il coma e la successiva morte.
La pianta è altamente irritante per la pelle anche per semplice contatto, con manifestazioni a carico della cute di tipo urticante ma non è raro il presentarsi di vere e proprie lesioni cutanee con grave eritema e sanguinamenti.