Si tratta di 5 classi di strumenti difficilmente reperibili e replicabili con oggetti di fortuna presenti in natura per cui è meglio portarli da casa. Immaginate di dovervi creare una lama, senza avere le giuste pietre a disposizione o semplicemente la capacità di scheggiarle oppure di dover avere bisogno di cordini non avendo a disposizione le fibre per crearli. Tutto diventa estremamente complicato in una situazione di emergenza in cui è bene risparmiare quante più energie possibili.
Queste classi di strumenti rientrano tra quelli che Dave Canterbury ha battezzato nella sua regola delle 5C, così chiamata perchè in inglese le parole iniziano tutte per la lettera C:
- Cordage – cordame
- Cutting tools – strumenti da taglio
- Combustion devices – utilizzati per accendere un fuoco
- Covering devices – utili per creare coperture
- Containers – contenitori
Cordame
La classe del cordame comprende tutto ciò che può essere utilizzato per legare, fasciare, creare trappole e pescare.
Creare questo tipo di oggetti è molto faticoso e dispendioso anche in termini di tempo per cui è sempre bene avere dietro del cordino come il Paracord per esempio, ma anche del nastro americano può essere utile in certe occasioni, sopratutto per riparare oggetti. Dello spago in canapa può essere utilizzato all’occorrenza anche come esca per il fuoco.
Strumenti da taglio
Questa classe comprende coltelli, seghe, accette, machete etc, utili per creare tutta una serie di oggetti solitamente in legno.
Tra tutti domina il coltello che dovrebbe essere robusto ma non troppo grande ed ingombrante. Potrebbe servire a tanti usi, dai lavori di fino al tagliare arbusti da utilizzare per il fuoco, oppure per preparare il cibo e scuoiare eventuali prede, tagliare corde etc.
Strumenti per la combustione
Comprendono tutta una serie di oggetti utili ad avviare un fuoco.
Ognuno di questi ha i suoi pro e contro; un accendino è veloce e pratico ma se bagnato diventa inutilizzabile così come i normali fiammiferi. Un acciarino ha una durata molto superiore ad un accendino ma bisogna prima di tutto saperlo utilizzare.
Quest’ultimo, come i primi due però tende a consumarsi, cosa che non fa una lente di ingrandimento che sfrutta i raggi solari (quando presenti) per accendere un fuoco.
Questi utensili da soli non bastano ma hanno bisogno di un’esca che può essere dello spago, cotone, diavolina etc.
Avere una buona esca consentirà di non sprecare inutilmente i nostri strumenti di accensione che in situazioni di emergenza può significare grossi guai legati per esempio alla termoregolazione corporea.
Coperture
Per coperture si intendono tutti quegli oggetti che consentono di mantenere la temperatura corporea a livelli accettabili proteggendoci dagli eventi atmosferici (sole, pioggia, vento).
Già il vestiario rientra in questa classe di oggetti: un poncho può proteggerci da pioggia e vento e all’occorrenza può essere utilizzato come riparo di emergenza. Anche i teloni con gli occhielli (tarp), le tende, i sacchi a pelo, le bivibag rientrano tra le coperture.
Contenitori
L’ultima “C” riguarda i contenitori, utili per tantissimi scopi tra i quali ricordiamo:
- contenere acqua
- contenere/trasportare oggetti
- cucinare
Idratarci in una situazione di emergenza è fondamentale per cui uno dei metodi più sicuri per poter bere acqua trovata in natura è bollirla.
Senza un contenitore è un problema.
Si deve cercare un compromesso tra capienza e materiale per non dover portare dietro un peso eccessivo.
Un contenitore da 1 Lt in acciaio o alluminio può andare bene anche nel caso in cui si decida di utilizzare sostanze disinfettanti come iodio, candeggina, cloro etc. con le quali la proporzione con l’acqua da disinfettare va fatta in gocce per litro.
Queste 5C sono la base dal quale sviluppare il nostro kit da sopravvivenza / bushcraft ma è bene tenerle a mente anche per le semplici uscite in natura.
Ampliate il vostro kit in base alla vostra esperienza con l’eventuale aggiunta di oggetti quali bussola, carta del luogo in cui pensiamo di recarci, torce, un fischietto, un piccolo kit medico.